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Senka Semak, classe 1981, artista visivo trentino noto principalmente per le sue abilità di graffiti writer.
La passione per il disegno risale alla preistoria, le pitture rupestri lo dimostrano, medie d’arte, istituto Vittoria e da sempre la saccoccia incasinata piena di matite, pennarelli e fogli.
Le tecniche e le regole del disegno le incarna e quando imparerete a conoscerlo non potrete confondere il suo tratto con quello di altri.
La passione per l’hip hop nasce grazie a Ice One, Sangue Misto ma soprattuto Kaos One, rapper nazionale che nel ’96 esce con Fastidio, disco che parla anche delle regole della scena.
“Sull’acciaio, sul muro, lascia tracce di colore come un codice, il concetto che ti è estraneo rende tutto più difficile” (Il codice, Kaos One). 
Da lì a poco le prime uscite su muro con la crew paesana Zona Nostra. Senka cita la galleria di Cadine: “roba da boci” dice, ridendo. 
L’incontro con la scena super attiva di Piazza Italia nel 98/99: con Losko e Pax fonda la Stress To Funk, e le cose si fanno più serie, acquisendo anche maggior dimestichezza con gli spray.

Rappresenta principalmente figurativi utilizzando pennelli, spray, rulli, pennarelli. Si dedica anche al wildstyle, ottenendo però, risultati che non lo soddisfano appieno.
Passa moltissimo tempo su carta a sperimentare tutte le tecniche possibili, pratica che porta avanti anche quando lascia per un periodo lo spray. Crea personaggi distorti che vomitano e decervellano, cyborg e donnine piene di tette ed è molto più tendente all’illustrazione.
Per quanto legato alla cultura Hip Hop ha sempre spaziato e contaminato il suo scrivere sui muri.
Quando nel 2013/14 ritorna alle bombolette ritrova velocemente la mano e, grazie allo studio di tratto e prospettiva, riesce a sviluppare pezzi tridimensionali in modo più armonico e credibile.

 “L’arte, in qualsiasi forma, richiede passione, dedizione e studio.” dice Senka.

Ora principalmente si dedica a lettere e pezzi 3D. Tra i maggiori stimoli che lo spingono a migliorarsi, la conoscenza ed il confronto con Peeta, artista italiano maestro del 3D nonché designer atipico.
“Mi piacerebbe venir riconosciuto nell’ambiente, sono un po’ in ritardo sulla tabella di marcia per pensare di farne un lavoro, quindi sarebbe già un buon traguardo venir invitato a qualche jam sulla base dei miei lavori e non delle conoscenze.”