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L’ex raver, in virtù del prefisso “ex”, è un giovane non-più-così-giovane, solitamente trentenne, con alle spalle un’adolescenza (di cui lo stesso ha altalenante memoria) passata al limite del travaglio tra capannoni industriali e biotopi addobbati con decorazioni fluorescenti, tra il profumo della benzina dei generatori e della polvere che entra nei polmoni. Dopo aver abbandonato un ascolto sistematico di musica Techno e Goa, ora si dedica solo ed esclusivamente alla Deep House da clubbing, anche se gli esemplari più corrotti hanno smesso di trarre giovamento dalla musica in generale. L’ex raver non è semplice da riconoscere, in quanto si veste come una persona normale e cammina impunito tra noi. Reo di un turpe passato fatto di pantaloni con migliaia di...

Con il moltiplicarsi delle sottoculture, urbane o rurali, ed il tramonto delle definizioni chiare e distinte dei vari stili, nuove figure prendono vita all'interno del variegato panorama subculturale, più o meno giovanile. Una tra le più diffuse (quantomeno in maniera latente) all'interno di ogni microcomunità è il folkettone. Come il freak sta al frikkettone, così il folk sta al folkettone; ma cosa significa? Significa che egli è del popolo, ne conosce le pulsioni, il più delle volte senza condividerle, ne compatisce i dolori e sogna un'era in cui tutto questo sarà adottato come canone estetico universale. Il folkettone si fa crescere la barba non per vanto o ribellione, ma perché ha già speso i soldi per il rasoio in birre...

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